Dott. Antonio Calamo Specchia - Psicologo Psicoterapeuta
Giudice Onorario Tribunale per i Minorenni di Bari
Didatta Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale di Roma
P.zza G. Matteotti, 1 - Ostuni
Via Carulli, 61 – Bari
Il “mondo psi” è costituito da tutti i professionisti che lavorano per il benessere e la salute mentale delle persone. Le principali professioni del mondo “psi” hanno molto in comune, ma conservano le loro imprescindibili peculiarità.
Lo psicologo si occupa di prevenzione, sostegno e diagnosi nei casi di disagio o difficoltà in cui possono incorrere le persone.
Lo psicoterapeuta lavora con i pazienti per favorirne il cambiamento e la cura, tramite un utilizzo “tecnico” della relazione e della parola.
Anche lo psichiatra lavora per la cura, ma intesa in senso medico.
Il neuropsichiatra infantile si occupa delle patologie dello sviluppo neuropsichico.
Per chi si avvicina al mondo dei professionisti “psi”, non è sempre facile distinguere le loro differenti competenze.
Ecco dunque una sintetica guida per orientarsi fra le principali professionalità della salute mentale.
La definizione di psicologo è dettata nel primo articolo della Legge 56/89 (Ordinamento della professione di psicologo), che recita: “La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.
Dunque lo psicologo è un professionista, laureato in Psicologia ed iscritto al relativo Ordine professionale, che lavora per la persona che ne fa richiesta con finalità di prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione e sostegno.
Gli strumenti che lo psicologo ha a disposizione sono il colloquio psicologico ed i test psicologici.
Il colloquio psicologico ha come finalità quella di conoscere profondamente la persona che si rivolge al professionista, per delineare un quadro specifico del suo funzionamento psichico.
I test psicologici sono strumenti specifici dei professionisti “psi” e variano notevolmente in funzione dell’aspetto che si desidera indagare, del soggetto cui è rivolta l’indagine, della natura dell’indagine stessa.
Lo psicologo attraverso una serie di colloqui conosce profondamente la persona che si è rivolta a lui e tramite lo strumento della parola e della relazione restituisce alla persona, dopo un percorso affrontato insieme, un quadro che racchiude il suo intervento di consulenza.
Tradizionalmente, lo psicologo interviene nei momenti di crisi, intesi come momenti di cambiamento in cui si rompono i vecchi equilibri relazionali e personali ed è necessario crearne di nuovi. Lo psicologo lavora inoltre con gli adolescenti (per la gestione delle problematiche inerenti l’orientamento, l’identità, le scelte per il futuro), con le coppie in crisi, interviene in caso di difficoltà relazionali all’interno di una famiglia o per rispondere ad ogni specifica esigenza che la singola persona sente di voler affrontare.
E’ utile rivolgersi allo psicologo ad esempio:
per conoscersi meglio;
se si vogliono chiarire dei dubbi riguardo sé stessi e le proprie scelte;
se non si sa come affrontare una situazione nuova;
se la gestione di una difficoltà inizia a causare dei problemi.
In ogni caso, fa parte dei doveri dello psicologo, nel caso il problema portato in consultazione non sia di propria competenza, ri-indirizzare la domanda d’aiuto verso altri professionisti del settore.
Lo psicoterapeuta è un laureato in Psicologia o in Medicina (iscritto al relativo Ordine professionale) che ha frequentato una Scuola di psicoterapia, dove ha acquisito gli strumenti culturali e operativi per fare psico-terapia, ovvero instaurare con la persona che lo richiede una relazione d’aiuto che abbia come obiettivo la cura.
Tali Scuole sono riconosciute dal M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e seguono orientamenti culturali e didattici anche considerevolmente differenti: dall’approccio cognitivo-comportamentale a quello della Gestalt, dalla psicoterapia strategica a quella sistemico-relazionale), alla psicoanalisi, ecc.
Ogni Scuola ha strutturato ed insegna teorie, metodi e tecniche proprie, per entrare in contatto con la sofferenza e ricostruire, insieme con il paziente, una via d’uscita. Tale varietà di approcci (insita nella natura stessa del lavoro psicoterapico) è da considerarsi dunque una risorsa e mai un ostacolo.
Le persone possono portare in psicoterapia problematiche diverse, da una sintomatologia conclamata a forme di disagio più sfumate: lo psicoterapeuta utilizza la relazione per affrontarle, e mette dunque in gioco sé stesso prima per formulare una diagnosi, e poi per guidare la persona verso il cambiamento, il ripristino del benessere e la costruzione di un nuovo equilibrio.
Il livello di intervento entro cui opera lo psicoterapeuta è sicuramente più profondo e complesso di quello a cui opera lo psicologo, e richiede per questo una formazione specifica che impegna il professionista per diversi anni (solitamente 4 o 5), mettendolo in gioco in prima persona.
Lo psichiatra è un medico specializzato in psichiatria, è un esperto nella diagnosi e nel trattamento farmacologico dei disturbi psichici.
Anche lo psichiatra utilizza la parola e la relazione come approccio terapeutico, adoperando gli stessi strumenti degli altri colleghi “psi” (il colloquio ed i test), ma il suo specifico è l’intervento farmacologico.
Il colloquio psichiatrico è infatti prevalentemente finalizzato ad individuare i sintomi prevalenti nel paziente per poter effettuare una diagnosi psichiatrica e prescrivere quindi il farmaco più adeguato. Una volta effettuata una diagnosi, lo psichiatra è infatti l’unico professionista autorizzato, in quanto medico, a prescrivere psicofarmaci.
La neuropsichiatria e la neuropsichiatria infantile possono essere considerate come ulteriori specializzazioni della psichiatria.
Il neuropsichiatra è un medico che ha acquisito una specializzazione in neuropsichiatria, un settore della medicina che si occupa dei disturbi mentali attribuibili a malattie organiche del sistema nervoso.
Il neuropsichiatra infantile è anch’egli un medico, che si occupa in particolare dei disturbi (neurologici e/o psichici) dello sviluppo neuropsichico e dell'età evolutiva, convenzionalmente compresa fra zero e diciotto anni.
Tradizionalmente, quando un bambino nell’età evolutiva mostra difficoltà nello sviluppo psicomotorio, il neuropsichiatra infantile è la figura di riferimento: è l’unico autorizzato a certificare una condizione di disabilità, ad effettuare una valutazione e programmare un intervento mirato. Egli lavora spesso al fianco dei pediatri ed è in contatto diretto con le scuole e con le famiglie per intervenire precocemente nelle situazioni di difficoltà.